Carichi sismici

Progettazione e dimensionamenti: carichi sismici

Per le costruzioni in zone sismiche, la normativa in vigore prevede che, oltre alle normali verifiche di calcolo dei dimensionamenti, debbano essere valutate le sollecitazioni a carico delle sottostrutture, verificandone, quali elementi strutturali, la compatibilità delle deformazioni, nonché la validità dei collegamenti.

Per quanto concerne questa materia, squisitamente ingegneristica, si rimanda alla normativa in vigore, prevista dal D.M. 16 gennaio 1996, che stabilisce i criteri di verifica degli elementi strutturali di una costruzione in zona sismica.

Per altro, trattasi di materia normativa in evoluzione: infatti, un’ordinanza, approvata dal Consiglio dei ministri in data 26 marzo 2003, contiene la riclassificazione delle zone a rischio sismico. 

L'aggiornamento della mappa, che era stata completata nel 1984 per mezzo di decreti del Ministero dei L.L.P.P., è stato elaborato anche sulla base della classificazione stilata dal Consiglio Sismico Nazionale nel 1997.

La novità della nuova mappa sismica sta nel fatto che tutto il territorio nazionale viene considerato praticamente a rischio sismico includendo nell’ambito della zona 4 tutti quei territori che sono stati esclusi sino ad oggi da ogni classificazione sismica.

L’ordinanza rimane comunque il primo passo di una nuova disciplina, poiché è previsto che entro un anno (cioè entro marzo 2004) lo Stato fornisca la reale indicazione delle zone sismiche del territorio italiano elaborate a seguito dell’applicazione dei nuovi criteri. 

Allo stato attuale (settembre 2003) solo le Regioni Friuli, Emilia e Toscana hanno fornito una precisa classificazione sismica per i vari comuni insistenti nell'area di competenza.

L’ordinanza si occupa anche del recepimento dell’Eurocodice 8, ossia delle norme europee sulla progettazione antisismica di edifici, ponti e fondazioni e questo significa che i tecnici dovranno ben presto abbandonare il tradizionale sistema di calcolo basato sulle tensioni ammissibili per applicare quello degli stati limite.

Aggiornamento 2020

Per prendere visione delle riclassificazioni effettuate, Vi invitiamo a visitare il sito web della Protezione Civile